Sono un cittadino di Carbonia appassionato di fotografia naturalistica, tutt'altro che professionista.
Ho deciso di pubblicare alcune foto frutto delle mie escursioni o, come piace definirle a me, "battute di caccia fotografica". Tramite questo sito mi propongo, umilmente e indegnamente, di far conoscere meglio il nostro territorio, soprattutto a chi ci abita e spesso lo maltratta.
Ho potuto constatare, infatti, che il Sulcis non gode della giusta considerazione da parte nostra. Ovunque ci si può imbattere in discariche abusive, con rifiuti anche molto pericolosi come eternit o batterie esauste; in cacciatori che vagano indisturbati dove la caccia dovrebbe essere vietata (per non parlare dei bracconieri veri e propri); in sversamenti industriali che inquinano terreni, falde acquifere e mare.
Ignoriamo, invece, che il Sulcis è un territorio ricchissimo di storia, archeologia e cultura, di paesaggi unici e selvaggi, di importanti ambienti naturali; proprio a due passi dalle nostre case. La Sardegna, ad esempio, è la culla della civiltà nuragica che a partire dal 1600 a.C. ha edificato migliaia di torri in tutta l’isola, un esempio di architettura megalitica unico al mondo. Per questo dovremmo sentirci fieri di esserne i discendenti: al contrario, molti di noi considerano i nuraghi come semplici ed insignificanti cumuli di pietre, o al massimo come un luogo in cui trovare qualche reperto da rivendere, sottraendolo per sempre alla collettività e alla storia. In effetti, è questo lo stato in cui si presentano ancora oggi la maggior parte dei nuraghi, mentre i villaggi nuragici sono andati quasi completamente perduti. Dovremmo invece riportare alla luce tutte le testimonianze del nostro prestigioso passato e farle conoscere al mondo, oltre che a noi stessi, ad esempio attraverso la realizzazione di percorsi di ciclo-turismo archeologico. L’isola di Sant’Antioco costituirebbe un’ambientazione perfetta per questo tipo di progetto, ma sono convinto che tutta la Sardegna avrebbe le carte in regola per diventare un polo archeologico di fama mondiale se adeguatamente valorizzata.
Allo stesso modo anche la natura potrebbe costituire un volano per l’economia sulcitana, ad esempio attraverso un progetto di riqualificazione delle varie aree umide di importanza comunitaria. In primis vieterei la caccia, poi realizzerei dei percorsi didattici e costruirei dei capanni di avvistamento nei punti più favorevoli per l’osservazione degli uccelli.
Prendendo coscienza di quel che rappresenta questo territorio per il nostro passato e delle potenzialità che potrebbe esprimere per il nostro futuro, sicuramente sapremmo dargli il giusto valore e il rispetto che si merita e potremmo contribuire a salvaguardarlo.
N.B.
Vorrei sottolineare che non sono né un ornitologo né un qualsiasi altro esperto di biologia o scienze
naturali, pertanto invito tutti i possibili visitatori a recepire le informazioni presenti su questo sito con beneficio d’inventario; anche i nomi attribuiti agli uccelli e agli altri animali sono
frutto, nella maggior parte dei casi, di un mio tentativo d’identificazione. Non escludo quindi di aver commesso qualche errore.